Sono molte le motivazioni che spingono una persona ad intraprendere un’attività economica. Il motivo più semplice è quello di fare quattrini oppure la sua ovvia conseguenza: incrementare gli affari con una nuova attività.
Ma la motivazione che ha spinto Giovanni Tubelli (per tutti Gianni) a sviluppare la sua attività è una passione. La passione irrefrenabile per la giocoleria: l’arte di lanciare le cose in aria, di riprenderle e continuare così in un turbinio di cose che volano, di solito contemporaneamente.
In un gioco di abilità e agilità nel riprenderle. È proprio da qui che vogliamo partire per raccontare della sua attività, Dalla sua passione per la giocoleria, fino ad arrivare all’impegno nella realizzazione di una piattaforma per la distribuzione di attrezzature, dedicata a tutti quelli che vivono in maniera viscerale la magia, la clowneria e la giocoleria: Festival Magia e Giocoleria.
Una piattaforma commerciale strutturata con due punti vendita (uno per la vendita al dettaglio, l’altro per la vendita all’ingrosso) e la sua estensione virtuale (un sito di e-commerce) particolarmente assortito.
Ciao Gianni, raccontaci di te e delle tue passioni
Era l’ormai lontano 1993, conservo ancora vivo il ricordo della mia chioma fluente, e vivevo da qualche tempo a Tenerife in Spagna. A quel tempo non avrei mai e poi mai pensato di diventare un giocoliere. Incontrai un gruppo di ragazzi inglesi e loro, giocavano. Cominciai anch’io a giocare e fu un colpo di fulmine.
Le clavette furono il mio primo amore. Ho continuato per tutto il tempo passato lì.
Tornato a Napoli, carico di entusiasmo. con tanti sogni e tante idee nella testa incontrai Paco ed Enzo, gli amici di sempre. Erano tornati da poco da Londra con la giocoleria in testa. Uguali a me. A quei tempi in Italia e a maggior ragione a Napoli, non era facile trovare attrezzi da giocoliere.
Quindi bottiglie di plastica, manici di scopa e palloncini colorati riempiti di semi di miglio, diventarono per noi clave e palline.
Fabbricare questi attrezzi fu l’unico modo, anzi, il modo migliore che trovammo per continuare ad allenarci. Cadevano le clave, e in addestramento ci sta, ma con dispiacere cadevano anche i capelli, vanto della mia gioventù.
Dopo due intensi anni passati ad allenarmi, le clave non caddero più. Tra un allenamento e l’altro. provando esercizi sempre più complessi, ogni tanto ricordavo di dover lavorare. E allora… un po’ pizzaiolo, un po’ bancarellaro, un po’ cameriere ma in testa sempre e solo un pensiero fisso, la giocoleria.
Quando hai deciso di buttarti nella mischia, di lanciarti negli affari?
Beh un po’ per caso e un po’ per necessità! Mi spiego meglio. quando l’ho scoperta, la giocoleria è diventata subito la mia passione perché da tanto ero alla ricerca di qualcosa che potesse coinvolgermi a più livelli. Giocavamo dovunque, anche per strada e poco dopo arrivarono i primi contratti (ben pochi, in verità). Le prime esibizioni erano molto semplici e addirittura non c’era alcuna narrazione.
Si giocolava in pubblico e poi giravamo con il cappello. Si, lavoravamo spesso a cappello, e spesso in Villa Comunale a Napoli ma partecipavamo anche a festival e convention.
Nel 1997, dopo la Convention Europea di Torino, decidemmo di riunirci a Napoli, sotto forma di Associazione, per poter lavorare con maggiore continuità tramite le agenzie di spettacolo.
Appena cominciammo a guadagnare, investimmo subito in attrezzi professionali da giocoliere, spendendo una buona decina di milioni presso un noto distributore italiano. Ero felice? Si, ma fu allora che, nonostante tutto, mi dissi: “perché non creare un’attività che davvero soddisfi appieno le mie esigenze e quelle di molti altri colleghi?“.
Fu così che io e Paco, completamente a digiuno di tutte le problematiche commerciali, pensammo bene di aprire un negozio di giocoleria, che inaugurammo, a dicembre del 1998, “Festival“.
Tutte rose e fiori, quindi? Solo “pro” e niente “contro”?
Non proprio!
Vorrei cominciare dai “pro“. Naturalmente avere un negozio offre molti vantaggi: permette di procurarti tutte le attrezzature di cui puoi aver bisogno, di conoscere un sacco di artisti nuovi, ma soprattutto di essere in contatto e di avere a che fare con spiriti liberi sempre giovani e freschi al di là dell’età anagrafica. La cosa più bella di avere un negozio, poi, è che è sempre pieno di amici (amici che però non comprano mai niente…).
I “contro“? In primis furono gli aspetti burocratici, amministrativi e commerciali di tutta la faccenda e poi il fatto che, volendo continuare a rimanere aperti, si era costretti a praticare prezzi alti, anche ai giocolieri come noi, e questo non mi piaceva proprio!
Per non parlare del fatto che quando ti ritrovavi da solo, in negozio, ti sentivi rinchiuso tra quattro mura, e per uno spirito libero come me questo fatto non era assolutamente piacevole. Nel frattempo stavo anche perdendo tutti i capelli (forse per i troppi pensieri… chi lo sa?)!
Inoltre, agli inizi, io mi allenavo con le palline o mi aggiornavo leggendo tanti libri di giocoleria (da allora conosco ormai a memoria un sacco di libri del settore).
Mentre ora, in negozio, c’è sempre qualcosa da fare, anche perché ho allargato l’offerta alla magia e alla clowneria, ai frisbee, alle maschere ed ai costumi, agli addobbi di ogni genere per feste a tema e alle bolle di sapone, ai gonfiabili fino alla cartomagia. “Festival Magia Giocoleria: lo store di magia, giocoleria, circo e tutto per il party” è diventato uno dei negozi più forniti d’Italia, sia per i professionisti che per gli appassionati ed i privati.
Sono sempre aggiornato sulle ultime novità ed ho uno staff disponibile e cortese a disposizione della clientela. In più gestisco anche la “piattaforma online” e per farlo per bene, bisogna proprio mettersi di impegno.
E la passione per la giocoleria?
La giocoleria? Gli allenamenti? L’emozione ed il contatto con il pubblico? Meglio non parlarne proprio! Se prima mi allenavo, almeno tre/quattro ore al giorno, adesso va di lusso se riesco a farlo meno di una decina di ore a settimana. Potrebbe sembrare che nel cambio ci ho perso, e invece no.
Oggi, ho una passione ancora più grande: la mia famiglia, e sono molto felice!